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Trame Exhibition

Arte


La sezione dedicata all’arte contemporanea espone 26 opere di artisti dagli anni sessanta ai giorni nostri, permettendo di apprezzare le evoluzioni dell’uso del rame, dall’Arte Povera alla Minimal Art fino alle tendenze degli ultimi anni.
Accanto ad opere di alcune figure storiche come Lucio Fontana e Fausto Melotti sono state selezionati lavori di Carl Andre, Marco Bagnoli, Joseph Beuys, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Paolo Icaro, Anselm Kiefer, Eliseo Mattiacci, Fernando Melani, Marisa Merz, Hidetoshi Nagasawa, Remo Salvadori, Gilberto Zorio e Meg Webster, insieme a quelli di alcuni degli artisti appartenenti alla generazione più giovane: Nina Canell, Laurent Grasso, Roni Horn, Alicja Kwade, Cristina Iglesias, Damián Ortega, Andrea Sala, Tatiana Trouvé e Danh Vo.
Punto di partenza è considerata una mostra del 1962 (tenutasi presso la Galleria dell’Ariete a Milano), in cui Lucio Fontana presenta una serie di opere realizzate in rame. E’ un evento fondante nell'ambito della storia dell'arte contemporanea. La lacerazione astratta della tela, gesto minimo compiuto in precedenza con un bisturi, viene rivissuta da Fontana su lastre di rame con gesti, utensili e conseguenze più concretamente materiche.
Il percorso dell'esposizione dedicato al periodo che va dagli anni sessanta fino ad oggi, presenta un continuità cronologica, a tratti semantica. Nelle più recenti interpretazioni di questo metallo, i linguaggi e le esperienze diventano in maniera più netta espressione delle poetiche dei singoli artisti. Non c’è univocità di intenti e di letture del poliedrico metallo rosso; piuttosto si intende rendere la varietà con cui questo materiale viene adottato per parlare linguaggi di volta in volta tecnologici, politici e emotivi. Questa ricchezza di modalità espressive è ben incarnata dal rame. Sarà perché è un conduttore: fa scorrere la corrente, fa scorrere le energie: possiamo usarlo come lente attraverso cui guardare la produzione artistica per incontrare situazioni vitali, accese e tese alla trasformazione.
Le opere esposte si susseguono in sequenza dialogando tra loro, tramite lastre lucide, ossidate o acidate, assemblaggi di fili intrecciati, volumi aggettanti dal muro, forme sferiche o parabole riflettenti, rivelando la poetica più profonda di questi artisti che hanno affidato al rame l’espressione della propria ricerca.

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